I libri di San Daniele del Monte Borgà - Pordenone with love
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I libri di San Daniele del Monte Borgà

I leggendari libri di San Daniele del Monte Borgà si presentano all’osservatore come vere e proprie cataste di lastroni rocciosi costituiti da Rosso Ammonitico (facies del Calcare di Soccher).

Si tratta di ammassi rocciosi residui, che dalla dislocazione piega-faglia del Monte Borgà, essendo costituiti da roccia molto resistente, hanno trovato una loco collocazione su un piccolo pianoro poco sotto la cima del Monte Piave. Qui hanno subito, nel tempo, l’erosione che ha inciso maggiormente le parti più alterabili (argilla detritica), favorendo la frammentazione fogliata.

Dall'aspetto somigliante a libri aperti e accatastati, vanno letti per scoprire i segreti di questo territorio affascinante.

Il toponimo Libri di San Daniele deriva da una leggenda popolare secondo la quale Daniele, protettore dei viandanti, volendo costruire una chiesa in alta montagna, trasportò sul luogo le cataste di lastroni necessari per costruire il pavimento.

Esse si trovano dislocate entro uno spazio non più ampio di un campo di calcio e conferiscono alla panoramica su cui si trovano un fascino particolare. La posizione a cumuli eretti o rovesciati delle lastre sfaldate richiama, in effetti, l’immagine di giganteschi, misteriosi libri pietrificati dal tempo. La regolarità geometrica del fenomeno suscita peraltro l’impressione che le singolari strutture siano frutto dell’intervento di una mano intelligente. Così la leggenda resiste alla scienza, perché è necessario che l’uomo continui a coltivare, nel proprio animo, l’immaginario del mistero. Nel passato le stesse lastre litiche sono state tradotte a valle e utilizzate per realizzare le coperture delle case di Casso.

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