Tremeacque
Il nome di questa località deriva dal latino “inter ambas aquas” cioè “fra entrambe le acque” in quanto territorio alla confluenza del Meduna nel Livenza e di collegamento tra i fiumi.
Tremeacque costituisce uno tra gli snodi fluviali più suggestivi sistema idrovia rio del nosrd est italiano, per la ricchezza di vegetazione e la bellezza degli scorci panoramici: da decenni è frequentata via d’acqua turistica per la motonautica, specialmente a seguito del tradizionale raid Venezia-Pordenone.
Abitata in epoche lontane, Tremeacque ospitò per molti secoli un’offician (squero) per la costruzione di imbarcazioni, gestita dalla famiglia Dall’Ongaro. Uno dei rami di questa famigli, trasferitasi a Mansuè, diede i natali a Francesco Dall’Ongaro.
Prima della costruzione di Ponti di Tremeacque il passaggio da una sponda all’altra era affidato ai traghettatori.
A Tremeacque l’attività era dapprima gestita dai Monaci di San Martino Rotto poi fu affidata a varie famiglie.
Dopo lunghi anni di trattative, la costruzione fu avviata e nei primi mesi del 1917 vennero aperti al traffico i 2 Ponti, ma nel novembre dello stesso anno con la ritirata di Caporetto, vennero minati e fatti saltare. Furono riaperti provvisoriamente il 29 giugno 1929 con diversi problemi nella struttura. La loro definitiva ricostruzione fu effettuata nel 1922.
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