FRANCO DUGO. Da Dürer Rembrandt Leonardo Vermeer arte che viene dall’arte
Franco Dugo, con i suoi straordinari ritratti, provocherà il nostro coinvolgimento, la nostra reazione. Il nostro sguardo non potrà essere quello di uno spettatore disattento e veloce. Formale e abitudinario.
Dovremo lasciarci catturare da quei volti, dove ogni segno e ogni ruga riportano a vita vissuta. E che vite. Durer, Rembrandt, Leonardo, Vermeer e tutti gli altri che saranno esposti al pubblico, forse sorpresi di trovarsi in un luogo mai visto e altrettanto ricco di storia e storie. L’Abbazia di Sesto al Reghena. Quando usciremo da quelle sale non potremo essere uguali a prima. Sarà questo il contributo, impagabile, che la forte personalità di Dugo ci mette a disposizione partecipando, con le sue opere, al progetto “L’antico nel nuovo”, a cui è dedicata la ventitreesima edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra. Assieme a lui musicisti, esperti e studiosi per condurci, ciascuno con i propri linguaggi, in tempi e luoghi dove tante culture diverse si incontrano e si trasformano alla ricerca, è il nostro caso, di un senso alto, sacro, dell’esistenza.
Un percorso per esempi, vista la vastità e la complessità del tema. Così le voci dell’Ottetto Sloveno, uno dei più prestigiosi complessi vocali da camera europei (venerdì 31 ottobre); la riscoperta di uno speciale repertorio assieme a Teodoro e Scurti, entrambi caratterizzati
da una forte tensione spirituale nella loro musica e nella loro ricerca interiore (domenica 16 novembre).
E ancora, antico e moderno si abbracciano idealmente nel progetto dell’Officium Consort, dove si metteranno a confronto due stili di scrittura distanti tra loro quattro secoli, con un lontano ma costante richiamo alla melodia gregoriana (domenica 23 novembre).
Infine il “Canto di ringraziamento alla divinità” di Beethoven, esempio di religiosità profana, e le musiche di Shostakovich, dedicate alle vittime del fascismo e delle guerre, che saranno portate alla nostra riflessione dal Quartetto d’Archi della Radiotelevisione Albanese (domenica 30 novembre).
Numerosi gli incontri di approfondimento a partire da un ciclo su “L’arte nello spazio liturgico tra ’400 e ’900, curato dallo storico dell’arte Fulvio Dell’Agnese; i due appuntamenti per conoscere diverse tradizioni spirituali dell’Europa cristiana con Otello Quaia, docente di storia della chiesa; gli incontri con Roberto Laurita, liturgista; gli interventi di studiosi della musica in dialogo con Franco Calabretto ed Eddi De Nadai.
A tutti una grande riconoscenza per le collaborazioni e le forti motivazioni messe in campo.