L’INFANZIA DEL MAGO
Sul palcoscenico di un teatrino di piazza la sfida e il gioco fra tre maghi attempati e il nipote desideroso di farsi strada. Comicità clownesca, fuochi d’artificio scenici, trucchi di prestidigitazione da spettacolo di strada. Senza dimenticare la riflessione sulla necessità di passare il testimone, sul tempo che passa, il tutto immerso in un’atmosfera che potremmo definire felliniana. C'è il fascino del circo e la voglia di recuperare il gusto dello stupore nello spettacolo “L’infanzia del mago”, con Zeno Bercini, Alberto Branca, Piergiorgio Gallicani, Alejandro Zamora, per la regia di Maurizio Bercini, nuovo appuntamento, domenica 5 febbraio, alle 16, nel Teatro Verdi di Pordenone, con la rassegna “A misura di famiglia” che vede a fianco del Comunale Bluenergy Group e il sostegno di Friulovest Banca. Portato in scena da una delle più blasonate compagnie di teatro per ragazzi, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Cà Luogo d’Arte, ispirato all’omonimo racconto di Hermann Hesse, offre molti spunti di riflessione sull’ infanzia e sulle impronte di quell’età, alcune delle quali restano indelebilmente impresse dentro di noi. La storia racconta di un giovane apprendista mago che vive dalla nascita dietro le quinte di un teatro. Lo hanno allevato tre zii, tre grandi maghi ormai vecchi che gli hanno insegnato tutto ciò che un giovane mago deve sapere e tutto quello che non deve mai chiedere, lo hanno allevato nel silenzio e nel frastuono del “dietro” le quinte, si sono presi cura della sua infanzia arando, seminando e innaffiando il suo talento di futuro mago. E lui è cresciuto saldamente in equilibrio su quel sottile filo che divide il di qua dal di là, la luce dalla penombra, il vero dal finto. Ora il giovane apprendista è cresciuto ed è giunto il momento che gli zii lo lascino andare per la sua strada, non prima però, di aver fatto l’ultima grande magia…
Ci piace pensare ad uno spettacolo in cui i bambini possano ritrovare questa loro fantastica magia dell’apprendere, in cui possano rivivere la gioia e la fatica della loro quotidiana genesi e capire l’importanza dell’errore come inizio di creazione. . In una struttura magica come magico è il racconto della nascita del mondo, un adulto crea ed esperimenta con la leggerezza del clown e la pesantezza del filosofo, con la curiosità della cocorita e la memoria dell’elefante, cercando di centrare l’obiettivo più importante: creare memoria poetica nell’infanzia dei futuri maghi.IL FASCINO DEL CIRCO E IL GUSTO DELLO STUPORE NELLO SPETTACOLO