PIRANESI FRONTESPIZI Dalla collezione di Giannino Furlan | Pordenone With Love
dal 4 settembre al 30 ottobre

PIRANESI FRONTESPIZI Dalla collezione di Giannino Furlan

Mostra a cura di Caterina Furlan
presso la Fondazione Ado Furlan, Via Mazzini 51-53 a Pordenone.
La mostra resterà aperta da sabato 4 settembre a sabato 30 ottobre 2021
Inaugurazione: sabato 4 settembre, ore 11.00
Interventi di: Caterina Furlan, Bruno Malattia, Vittorio Pierini
Orario: martedì-sabato 17.00-19.30
Nelle giornate di pordenonelegge.it (15-19) settembre: 10.30-12.30; 16.30-19.30
Ingresso libero
Con il patrocinio di: Comune di Pordenone, Ordine degli Architetti P.P.C. di Pordenone, Università degli Studi di Udine

L’architetto Giannino Furlan (Pordenone 1935-1997) è stato un importante collezionista di stampe e in particolare di incisioni di Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto 1720-Roma 1778).
In concomitanza con la mostra dedicatagli dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Pordenone negli spazi della galleria Harry Bertoia, la Fondazione Ado Furlan ha inteso onorarne la memoria presentando negli spazi espositivi di via Mazzini una ventina di frontespizi di Piranesi, raccolti in forma di fogli sciolti. Questa precisazione si rende necessaria in quanto egli possedeva, oltre a numerose incisioni, ben sedici volumi dell’artista, tra cui – per citarne solo alcuni – i quattro de Le Antichità Romane, la Magnificenza, i Lapides Capitolini, il Campo Marzio e naturalmente le Carceri d’invenzione.
Il percorso espositivo, che incomincia con i due celebri ritratti dell’artista il primo dei quali spettante a Felice Polanzani, il secondo, inciso dal figlio Francesco su disegno di Giuseppe Cades, si snoda attraverso una serie di frontespizi tratti dalle sue principali opere (dalle Carceri alle Differentes vues de Pesto) per concludersi con la riproduzione – da parte di Francesco Piranesi – della statua dell’artista che la famiglia aveva commissionato allo scultore Giuseppe Angelini per la sua tomba nella chiesa romana di Santa Maria del Priorato.

Dalla presentazione di Caterina Furlan
[…] Il diritto a “quella pazza libertà di lavorare a capriccio”, rivendicato orgogliosamente nel Parere su l’Architettura accluso alle Osservazioni sopra la Lettre de M. Mariette (1765), si traduce visivamente nelle Diverse Maniere d’adornare i cammini ed ogni altra parte degli edifizi, che vedono la luce nel 1769, dopo una lunga gestazione. Manifesto di questa nuova estetica, che comprendeva come fonte d’ispirazione anche la natura, è il frontespizio dell’opera dedicata a Giovanni Battista Rezzonico, nipote di papa Clemente XIII e committente dei lavori in Santa Maria del Priorato.
La fascinazione di Giannino Furlan per quest’opera, costituita da più di una sessantina di incisioni comprensive di due tavole relative alla perduta decorazione egizia del Caffè degli Inglesi e di altre
aventi attinenza con i camini realizzati dall’artista per una clientela internazionale mescolando elementi antichi con altri di sua invenzione, probabilmente deriva dal fatto che in più occasioni anch’egli si è cimentato nell’arredo d’interni: attività per la quale rivendicava – come più in generale per quella di architetto – la stessa libertà inventiva propugnata da Piranesi […].

Informazioni

FONDAZIONE ADO FURLAN Pordenone

Via Mazzini 49

33170 Pordenone

0434 208745
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