Sconfinamento dell'immagine
La mostra racconta alcuni momenti significativi del viaggio dell’artista Esa Bianchi nelle inquietudini della ricerca espressiva e sottolinea la qualità e l’intima coerenza del suo lavoro alimentato dal gioco dell’intelligenza e dalla ricchezza di interessi ed esperienze culturali.
L’arte di Esa Bianchi è un contrappunto di ritorni e di variazioni che si propongono come rivelazioni di un processo interiore e come riflessioni orientate a cercare il senso del vivere oltre gli aspetti dell’esperienza ordinaria.
È un’arte che non approda a certezze definitive perché governata da una fantasia libera e tutt’altro che prevedibile.
Per Esa Bianchi dipingere sembra voler dire mettere in gioco la propria soggettività, far coincidere il tempo interiore dell’esistenza con quello esterno della pittura; identificare la realtà e la pittura secondo la poetica del gesto, dell’immediatezza emotiva e della forza del colore.
La passione per la materia-colore e per il colore-materia spinge l’artista ad “impastare cose e sostanze”, ad arricchire il supporto di macchie, scolature, spruzzi, ma anche di frammenti di legno, di vetro o di ciottoli, di piccole pietre, di ritagli di giornale, di foto… insomma di tutto quello che la vita comporta di accidentale e di imprevisto e che ha comunque un senso segreto.
L’artista con una straordinaria fertilità di invenzione monta, accosta, sovrappone elementi diversi in una fantastica operazione di “ingegneria” materica.
Inventa così una terza dimensione in bilico tra pittura e scultura.
Orario: da mercoledì a domenica ore 15-19.
BIOGRAFIA DELL'ARTISTA
Esa Bianchi, friulana di nascita ma veneziana per formazione artistica, vive e lavora a Pordenone.
Nella città lagunare frequenta gli studi accademici con i maestri Breddo e Saetti e la Scuola Internazionale di Grafica con Sene e Licata. Dopo anni di insegnamento lascia la scuola per dedicarsi completamente al lavoro di ricerca e di espressione. Partendo dal figurativo ben presto si orienta verso l’astrattismo dove approfondisce il rapporto tra segno, spazio e il lento disfacimento delle forme, fino ad arrivare all’informale. La sua ricerca tecnico-espressiva, rivolta alla sperimentazione, le permette di riflettere ed esplorare le possibilità creative del proprio linguaggio, basato sulla forza del gesto e sull’esplosione di forme e colori. Elabora esperienze partecipando a numerosi gruppi interdisciplinari. Molti i progetti mirati tra i quali: “…e poi Camille…” (omaggio a Camille Claudel), alla Scuola dei Calegheri di Venezia e a Villa Galvani di Pordenone; “Elogio alla diversità” all’ex Convento S. Francesco e alla galleria “La Roggia” a Pordenone.
Principali sue presenze tra il 2010 e il 2017 presso lo Spazio Feltrinelli e la galleria Il Girasole a Udine, il Castello degli Estensi a Ferrara, la Galleria Zamenhof e Atelier Chagall a Milano, (opere inserite nel catalogo “La materia è il colore” edito da G. Mondadori), il Palazzo della Regione FVG a Trieste, galleria Venezia Viva, Palazzo Zenobio e Forte Marghera a Venezia, gallery Cremata Fine Art e Gallery Nigth a Miami (FL). Soggiorna per lunghi periodi dell’anno negli USA dove concretizza progetti di lavoro con il mondo artistico americano. Numerose sono anche le mostre tenutesi in Francia, Spagna, Inghilterra e Messico. La sua attività pittorica continua in Italia e all’estero con mostre personali e presenze.
For information and booking
Museo civico d'arte
Corso Vittorio Emanuele II, 51
Pordenone